Indice dei contenuti
- 1 100 per 100: il mutuo 'salvavita'
- 2 Chi lo sceglie?
- 3 Meglio a tasso fisso o variabile?
- 4 Quando conviene il tasso variabile
- 5 Cosa si rischia
- 6 Su cosa si basa il tasso variabile
- 7 Quando optare per il tasso variabile?
- 8 Esemplificando...
Il sogno di una casa propria è da sempre una priorità per tutti, oggi però il difficile momento che stiamo vivendo rappresenta di fatto per molti un ostacolo alla sua realizzazione.
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100 per 100: il mutuo ‘salvavita’
In mancanza di risorse o garanzie bastevoli per l’acquisto della prima casa, alcune banche supportate da stanziamenti pubblici emanati dal Governo, come il fondo di garanzia statuito dalla Legge di bilancio 2014, danno a molti giovani anche con lavori precari e atipici la possibilità di centrare il loro obiettivo attraverso l’accensione di un mutuo 100 per 100.
Chi lo sceglie?
Il mutuo 100 per 100 è uno strumento scelto da chi non può versare anticipi per definire un investimento immobiliare, che copre l’intero ‘loan to value’ del prezzo di vendita.
Meglio a tasso fisso o variabile?
Quando si accende un mutuo immobiliare, ci si trova di fronte a un bivio per la scelta del tipo di tasso, che può essere fisso e variabile.
Non fanno eccezione i mutui 100 per 100 per l’acquisto o, in casi più rari, per la ristrutturazione della prima casa.
Non si esclude che questa tendenza si protragga nel tempo ‘congelando’ a oltranza i tassi di interesse sui mutui, il che rende ancora più appetibile la contrazione di un mutuo per l’acquisto della prima casa.
Quando conviene il tasso variabile
In tempi come quelli odierni di convenienza dei tassi di interessi, fermi a valori molto bassi, il tasso variabile può rappresentare una scelta vantaggiosa.
Cosa si rischia
Oggi il tasso variabile, applicato su base Euribor ai mutui prima casa, parte avvantaggiato rispetto al fisso per quanto riguarda l’importo della rata che, al momento, risulta inferiore.
In altri termini, chi accende un mutuo 100 per 100 a tasso variabile può fruire dei benefici della rata più bassa nel presente, ma non può avere la sfera di cristallo nel prevedere eventuali variazioni future, che non è detto siano sempre favorevoli soprattutto se si parla di mutui ventennali, trentennali o ancora più lunghi.
Su cosa si basa il tasso variabile
Generalmente, il tasso variabile si basa sull’Euribor a scadenze mensili, trimestrali o semestrali, in base al piano di rateizzazione.
Dal momento che non si tratta di un tasso ‘imbalsamato’ come il fisso gli istituti di credito possono permettersi di giocare al ribasso nel calcolo della rata, sapendo che la stessa può aumentare in futuro.
Ecco perché il tasso variabile è una scelta conveniente in partenza, ma racchiude incognite per il futuro che potrebbero configurarsi come rischi di incremento dell’importo non sempre prevedibili alla lunga.
Diversamente, in un periodo come quello odierno in cui i tassi sono a livelli infimi c’è da sperare semmai in una stabilità degli stessi, ma non in ulteriori ribassi.
Pertanto la tendenza futura potrebbe profilarsi più a rischio per chi si orienta sul tasso variabile.
Quando optare per il tasso variabile?
In linea di massima, si consiglia la scelta del tasso variabile quando le previsioni Euribor si annunciano al ribasso, condizionando la diminuzione nell’importo della rata o, in alternativa, la sua stabilità in un tempo relativamente lungo.
Detto ciò, il tasso variabile abbatte la rata che risulta, almeno inizialmente, più bassa.
Migliori mutui a tasso variabile
Chi offre, ad oggi, i migliori mutui 100 per 100 ‘prima casa’ a tasso variabile?
Sono le stesse banche che concedono questa tipologia di mutui e che si contano ancora sulle dita di una mano.
Fra tutti, citiamo Unicredit con Tan al 0,30% e Taeg (indice sintetico di costo) allo 0,41%.
Con il suo prodotto ‘Mutuo Valore Italia Giovani’ Unicredit offre un ghiotto ‘boccone’ finanziario in termini di mutuo prima casa a tasso variabile.
Esemplificando…
Se si prende un impiegato con un contratto di lavoro a tempo indeterminato che richiede un importo mutuabile di circa 100 mila euro rateizzabile in 30 anni per l’acquisto della prima casa si avrà una rata Unicredit ridotta di importo inferiore a 400 euro, almeno nella fase iniziale.
Meglio ancora la Deutsche Bank che, a parità di condizioni, offre un mutuo 100 con una rata di circa 350 euro e spese di istruttoria inferiori a mille euro.
Entra nella lista degli istituti di credito che accordano mutui al 100% a tassi variabili agevolati anche la Bnl che con l’offerta ‘Plafond Casa‘ accontenta i giovani intenzionati ad acquistare la loro prima casa, grazie all’accesso al fondo di garanzia stanziato in convenzione con Abi e Cdp.
Sempre riferendosi ad un investimento immobiliare di pari importo, ossia circa 100 mila euro, troviamo soluzioni appetibili anche nelle proposte di altre banche, come Intesa SanPaolo con ‘Mutuo Domus’ a tasso variabile, che arriva a finanziare questa tipologia di finanziamento con una rata iniziale addirittura inferiore a 350 euro.
Terminiamo la carrellata con Mps che in coppia con Consap eroga mutui 100 a tasso variabile con rata di poco superiore alle precedenti, prendendo ad esempio la stessa casistica.
Chiudendo il cerchio, si evince che il mutuo 100 per 100 a tasso variabile non è la più conveniente delle soluzioni per chi vuole acquistare casa perché si spinge a coprire l’intero ‘loan to value’ del prezzo di vendita dell’immobile, ma dobbiamo riconoscere che è l’unica via percorribile per chi è a secco di liquidità.
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