Indice dei contenuti
- 1 Convenienza del mutuo
- 2 A chi conviene?
- 3 Mutui 30 anni: errore da non commettere
- 4 Meglio tasso fisso o variabile per lunghe durate?
Nel momento in cui si deve fare la scelta di un mutuo 100 per 100 e della sua durata, è sempre importante tenere in considerazione le caratteristiche.
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Il mutuo che viene scelto quasi sempre è quello con la durata di 30 anni. Si tratta di una delle principali motivazioni che viene legata al fatto che è una proposta di durata che viene percepita come standard, non solamente dalla parte dei consumatori ma anche per gli stessi istituti di credito che danno il mutuo.
L’altra motivazione, per la quale si è convinti che si ottenga una rata, è che sia facile da ottenere.
Può essere vero, ma solo in parte, perché nel fare la scelta si deve valutare la convenienza dei tassi fino alla fine del piano di ammortamento.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa sono e come si possono ottenere i mutui al 100 per 100 di durata pari a 30 anni.
Convenienza del mutuo
Prima di ogni cosa, bisognare focalizzarsi dul punto dei 30 anni, ovvero sono quelli che per tanti istituti di credito, rappresentano la durata massimale di rate. A volte, alcuni istituti, arrivano fino a 35/40 anni di durata.
Per capire il perché di tale aspetto, si deve usare un calcolatore per fare una simulazione di un mutuo di 30 anni e uno con durata 20. Tutti e due di importo pari a 100 mila euro e il tasso fisso al 2%.
Vedremo che, per la durata del mutuo di 30 anni la rata sarà pari a 369 euro circa, per un importo che sarà pari a 133 mila euro circa da rimborsare.
Quindi si va a pagare un monte interessi di oltre 33 mila euro che va a corrispondere ad una percentuale pari a circa il 24%.
Mentre, per il mutuo con durata a 20 anni la rata va a 505 euro circa, per una restituzione complessiva totale di 121.500 euro. Per cui, il monte interessi di 21.500 euro circa corrisponde al 17,6% in percentuale.
Se si considera la differenza tra le due rate si vedrà che effettivamente con 20 anni di mutuo si andranno a pagare al mese in più 136 euro, per poi farci carico a fine piano di ammortamento di un esborso pari a 12 mila euro in eccesso.
Palesemente è opportuno riuscire a valutare se tale differenza di 136 euro, con un risparmio di 12 mila euro, potrebbe essere sostenuta oppure no, ma di partenza è palese che il mutuo a 30 anni è quello che comporta l’esborso molto più pesante.
A chi conviene?
Importante ribadire che, nel senso assoluto di un mutuo che viene pagato per 30 anni, non conviene a nessuno. Questo è dovuto a causa dell’impatto che il calcolo degli stessi interessi composti, dato dall’ammortamento alla francese, con effetto a cascata fortemente negativo.
Basta fare un ipotetico piano di ammortamento, per capire che, nel momento in cui sarà trascorso solo un terzo del periodo di rimborso il capitale che viene restituito sarà prossimo a circa un quarto di quello che viene dovuto.
Infatti, è ovvio che la valutazione della convenienza deve fare conto su tanti altri aspetti, così come la possibilità di andare a rimborsare senza andare in sofferenza, guardando anche a tutti i progetti futuri.
Quindi, con un mutuo di 30 anni ci si ritroverebbe di fronte ad un importo troppo elevato con esborso che comporta un abbattimento minimo del capitale.
Mutui 30 anni: errore da non commettere
Il discorso che risulta molto ricorrente è quello che riguarda il fatto di cominciare con il mutuo a durata trentennale. In questo modo, potremo anche estinguerlo prima, oppure si può pensare di rinegoziare il mutuo.
Si tratta di una premessa che deve essere quasi sempre evitata. Anzi, se avete l’idea di concludere prima il mutuo o di andare a ridurne l’importo futuro, la prima scelta che deve essere fatta è quella di optare per fare un mutuo di durata inferiore.
Quindi, il modo più corretto potrebbe essere quello di pagare inizialmente una rata molto più alta con una durata inferiore, ma se vi sono condizioni in cui abbassare la rata, allora si fa una rinegoziazione o una surroga per allungare il piano di ammortamento.
Solamente in questo modo si riuscirà a contenere l’impatto negativo che avrà il calcolo con ammortamento alla francese.
Meglio tasso fisso o variabile per lunghe durate?
Per rispondere a questa domanda, dovremo essere di fronte ad una valutazione di carattere più teorico che pratico. Ovvero non si deve calcolare la situazione dei tassi in cui si vive, quindi in tal caso è palese che sia favorevole senza dubbi il tasso variabile.
Infatti, con un mutuo di 30 anni, tra i vari rialzi e ribassi, il tasso variabile sarebbe molto più conveniente rispetto al classico tasso fisso.
Ma se siamo di fronte ad un momento come quello attuale, dove è quasi sempre il tasso fisso ad essere in linea con quello variabile, allora, per quella che è una prospettiva di mutuo a 30 anni è sempre da preferire proprio il tasso fisso.
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