Indice dei contenuti
- 1 Pro e contro del mutuo al cento per cento
- 2 Mutuo per giovani
- 3 Quali sono i rischi?
- 4 La legge e la normativa
Quando si parla di mutuo al 100 per 100, si intende un finanziamento che viene dato oltre la solita cifra tradizionale dell’80%.
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Infatti, viene solitamente indicato per chi non ha a disposizione del budget da versare per la caparra confirmatoria che è quella che rappresenta il primo step per ogni compravendita immobiliare. Talvolta anche per saldare i primi lavori di ristrutturazione della prima o seconda casa.
In realtà, anche se questo è un mutuo per chi non ha altre possibilità e vuole subito la casa, diventa anche difficile riuscire ad ottenerlo. Dato che servono tante garanzie e si ha comunque un costo più alto dovuto allo spread.
Come andremo a scoprire, oltre ai tanti vantaggi di questa tipologia di mutuo, ci sono anche tanti svantaggi che impongono valutazione preliminare prima di potersi avventurare in quella che è la scelta molto più rischiosa del previsto.
Pro e contro del mutuo al cento per cento
I vantaggi sono di più rispetto agli svantaggi, anche se i rischi non mancano, ma è opportuno essere informati su tutte e due le dinamiche.
Prima di tutto, il primo punto a favore riguarda il fatto che si tratta dell’unica risorsa disponibile per chi non ha alcun budget da investire.
Infatti, si tratta sicuramente di un vantaggio tutt’altro che poco importante, dal momento che tutte le altre alternative non arrivano a finanziare l’intera somma.
Però, c’è un ostacolo sin dal primo momento, visto che non tutte le banche sono disposte a concederlo, dato che hanno paura dei rischi che il finanziamento comporta, allora non sarà facile trovare il mutuo al cento per cento.
Mutuo per giovani
Lo Stato, è quello che dato che riconosce la prima casa come bene essenziale e primario, viene incontro a tutti i soggetti che sono deboli economicamente e sul piano lavorativo. Infatti, mettono a loro disposizione strumenti quale il Fondo di Garanzia Prima Casa.
Questo fondo, che è stato attivato da qualche anno dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, sopperisce a quella che è la scarsità di garanzie offerte da chi va a richiedere il mutuo.
In altri termini, chi non ha garanti o garanzie sufficienti al fine di fruire di un mutuo al 100% e vuole acquistare casa può chiedere a Consap, la società partecipata del Mef che va incontro ai giovani ‘under 35’ anche se sono lavoratori atipici.
Questo è per colmare il ‘gap’ che manca per poter raggiungere la quota 100 nell’accensione di un mutuo prima casa.
Il Fondo di Garanzia è uno strumento che viene pensato soprattutto per le giovani coppie che vogliono mettere su casa, anche se non hanno la somma a disposizione.
In certi casi, il fondo finanzia anche dei progetti per la ristrutturazione della prima casa, dato che sono caratterizzati da interventi di riqualificazione energetica.
Se si fa accesso al fondo, si ottiene una garanzia che è in grado di arrivare a coprire fino al 50% della quota del mutuo, erogabile fino ad un tetto di 250 mila euro.
Il fondo viene disciplinato dall’articolo 1 della Legge n. 147/2013 che dà priorità per l’accesso al credito anche a tutti i lavoratori atipici ‘under 35’ e ai nuclei familiari mono-genitoriali con figli minori a carico.
Quali sono i rischi?
Se si va ad accendere un mutuo 100 per 100, cosa si rischia davvero? Il primo rischio principale è quello di andare a pagare di più, a conti fatti, ma è da premettere che chi rischia per prima è proprio la banca.
In tal caso la banca va ad erogare una somma a chi non ha sufficiente capacità di solvenza del debito. Per cui, la banca, per potersi tutelare si rivolge a dei garanti privati o pubblici come la Consap o i Confidi che sono ampiamente disponibili su scala regionale in tutto il territorio nazionale.
Il rischio che corre l’istituto di credito sta nel dover la cessione del credito in assenza di garanzie concrete.
La legge e la normativa
Qui si deve rammentare che la norma che disciplina i mutui, detto più in generale, è quella che rientra nella delibera 22/04/1995 e porta il sigillo del Comitato Interministeriale del Credito e del Risparmio.
La normativa legifera che tale importo massimo erogabile con il mutuo ammonta all’80 per cento del valore del bene che si vuole acquistare, che a sua volta dev’essere ipotecabile.
Aumentare la percentuale al 100% rappresenta, di per sé, sicuramente una eccezione, dato che, anche se rappresenta un vantaggio per il mutuatario che non ha soldi, dall’altra comporta una spesa maggiore su tassi e spread.
Quindi, il rischio sta negli interessi più elevati, anche se viene attutito dalla durata di questa tipologia di mutui, che di solito arrivano a 20, 30 anni. Quindi, questo comporta una riduzione nell’importo della rata.
Infine, a tutto questo si devono aggiungere tutte le spese ‘extra-rata’, che vanno quelle di istruttoria alla perizia fatta dal professionista nominato dall’istituto di credito.
Questi sono i costi aggiuntivi che devono essere messi in conto, che possono variare da banca a banca, in base anche alle varie promozioni e offerte del momento.
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